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La paura di Monatlbano

Автор: Andrea Camilleri

Название: La paura di Monatlbano 

Издательство: Arnoldo Mondadori Editore 

Год выпуска: 2002

Кол-во страниц: 321

 

Сальво Монтальбано - вымышленный персонаж, комиссар полиции несуществующего муниципалитета Вигата на Сицилии, главный герой 29 детективных романов и 5 рассказов Андреа Камиллери. Монтальбано говорит на итальянском языке, активно используя в своей речи сицилийский диалект, (например, он появляется, говоря по-итальянски: "Montalbano sono", ставя глагол "быть" в конец предложения, что привычно как раз сицилийскому синтаксису). Его расследования дел мафии и сицилийских социальных проблем (наркотики, беженцы, финансовые махинации) покорили итальянскую публику. Сборник рассказов повествует о новых приключениях комиссара.

Il commissario Montalbano - è stato detto più volte - è un personaggio che cresce, che si modifica di avventura in avventura.

E diventa, a seconda dei casi, più saggio o più ribelle, più duro o più sensibile al dolore del mondo. Come capita a ognuno di noi quando i fatti della vita ci cambiano, perché non scivolano addosso ma entrano dentro. E assolutamente normale, quindi, che Montalbano possa aver paura.

La paura, anzi, è reazione addirittura prevedibile per un eroe che ha costruito la sua simpatia sulla normalità, sulla normalità più assoluta, fatta dell'istinto che stesso prevale sulla ragione, della meteoropatia che, se una mattina gli provoca

"umore nivuro", all'ora di pranzo è pronta a sciogliersi nella "concentrazione da bramino indù" con cui il commissario affronta un piatto di triglie fritte. È proprio questa normalità che rende Montalbano un personaggio così amato dai let-tori, soprattutto quando s'incarna nelle sciarre con Mimì Augello, nelle azzuffatine con Livia, nelle uscite dai gangheri con Catarella. E a proposito di Catarella, si può affermare che, più di una volta, nei tre racconti brevi e nei tre racconti lunghi, quasi tre rapidi romanzi, che costituiscono questo libro, il buffo poliziotto avanza sulla via di un'irresistibile ascesa, tanto che Montalbano arriva a sognarselo e a condividere con lui i quattro segreti di un caso assai allarmante. I fan del telefonista del commissariato di Vigata, i cultori delle sue lievi anomalie lessicali sono avvisati.

C'è un legame, però, una speciale tonalità che unisce e tende la scrittura di tutte queste storie, oltre al cemento a presa sempre più rapida e sicura costituito dal

'inconfondibile stile del commissario e dagli ormai imprescindibili tratti del suo mondo; è una certa trattenuta commozione che vibra sotto pelle lungo questi racconti e i loro personaggi, mettendo spesso i brividi a noi che leggiamo. La figura del maresciallo Verruso, formale, pignolo, apparentemente una specie di antimontalbano, eppure grandioso nella dignità con cui custodisce un suo tremendo segreto, o l'immagine della signora Giulia Dalbono che, in una sorta di assurdo paradosso, non riesce più ad aprire gli occhi dopo un incidente che invece avrebbe dovuto spalancarglieli per sempre, non si dimenticano. Come non si dimenticano gli sguardi selvatici della picciotta Grazia Giangrasso di Ferito a morte e le due vecchie signore di Meglio lo scuro nelle quali Montalbano si imbatte indagando su un fatto inquietante avvenuto cinquant'anni prima. Perché forse il delitto nato dall'offesa ripetuta, dalla dignità umiliata, dal rancore cresciuto nel tempo è più frequente, nell'intera epopea di Montalbano, che non il gesto violento provocato dall'impulso cieco, dalla rabbia di un attimo. Come se anche nel delitto i personaggi di Camilleri rimuginassero un'ossessione, un rovello antico, come se il gesto criminale che pretende di recidere un groviglio altro non sia che la forma estrema di un tormento che riguarda tutti. 

 

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